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23 agosto 2013

Capitan Piaz: "Dolomitica, proviamo a salvarci!"

di Gianluca Da Poian
L' anno della svolta; così molti definiscono la stagione della Dolomitica che sta per prendere il via e che vederà la nuovissima realtà prendere parte al prossimo campionato di A2. Molte novità ma anche fondamentali certezze come Fabrizio Piaz, 13 anni di fila nella Canottieri Belluno e ora pronto ad aiutare da capitano il gruppo di ragazzi interamente made in Belluno che sogna il raggiungimento della salvezza.


Ciao Fabrizio. Oramai ti appresti ad iniziare il tuo quattordicesimo anno con la maglia della Canottieri, ora Dolomitica; cosa significa restare fedele per così tanto tempo alla stessa squadra, che nel tuo caso rappresenta anche la tua provincia?

" Già 14 anni? Ogni tanto mi sembra di aver appena cominciato e invece... Devo dire che qui mi sono sempre trovato bene; la società si è sempre comportata bene con me e nel tempo si è formato un vero e proprio gruppo di amici. Chiaramente ho avuto anche opportunità di cambiare; le proposte sono arrivate anche da fuori provincia ma, valutando i pro e i contro, ho sempre preferito restare qui. In fondo, quando da una società si riceve tanto è anche giusto ricambiare. Non nego che poi, il fatto di giocare anche in campionati di livello elevato, ha avuto la sua importanza ma, la credibilità che ha sempre avuto la Canottieri è stata determinante nelle mie scelte professionali."
Con così tanti anni di miltanza in quasta squadra avrai sicuramente un ricordo più bello e uno più brutto rispetto agli altri. Vuoi raccontarcelo?
"E' difficile trovare un episodio più bello degli altri, perchè ce ne sono stati tantissimi. Certo, le stagioni in cui abbiamo ottenuto le promozioni sono sempre bellissime ma per me è stata straordinaria anche la salvezza appena conquistata quest' anno, con soli due brasiliani e molti ragazzi per la prima volta in A2.
Di negativo non c' è nessun ricordo in particolare; chiaramente durante le annate ci sono stati momenti più belli e meno belli, ma ricordi totalmente negativi non ne ho."

Durante la tua carriera hai visto sicuramente passare per Belluno tanti brasiliani; se dovessi indicare il più forte o i più forti che hai avuto come compagni di squadra quali citeresti?
"Come dici te, ci sono stati molti verdeoro che hanno giocato qui a Belluno. Forse, il giocatore più completo, sia dal punto di vista tecnico che fisico, è stato Papù, un calciatore da categoria superiore capace di spezzare gli equilibri delle partite. Ma ce ne sono molti altri come Gilli De Araujo, Rogeiro Tilico, Jair Dalle Molle, Rogeiro Santana etc. Però ripeto, guardando nel complesso, Papù è stato il giocatore che più mi ha colpito di quelli passati per la Canottieri. "
Passiamo al presente della Dolomitica. In estate la fusione con l' Atletico e l' iscrizione, seppur con qualche difficoltà, alla serie A2. Come ci si appresta a vivere una stagione in cui molti addetti ai lavori già vi danno per spacciati?

"Io so solo che bisogna provarci e dal 2 settembre lavoreremo duro per tentare di raggiungere un traguardo che sarebbe straordinario. Non nascondo che sia difficile, molti ragazzi disputeranno la prima stagione in una categoria così importante, ma lotteremo fino alla fine per farcela.
La scelta fatta dai dirigenti quest' anno è improntata al dare un futuro più tranquillo al calcio a 5 a Belluno. Magari, se questa stagione dovesse andare male, non è detto che fra qualche anno non si possano avere grosse soddisfazioni da questa squadra."
Tu sei una delle certezze per la Dolomitica. Assieme a te, compagno di squadra prima e allenatore poi, c' è Alessio Bortolini. Quanto conta avere ancora lui come mister?

"Alessio è stato un giocatore per tanti anni con noi e nessuno come lui conosce l' ambiente, le dinamiche dello spogliatoio, le difficoltà che ci possono essere etc. Ci farà lavorare sodo, ma starà a noi giocatori mettere in pratica i suoi insegnamenti."
Per concludere, se potessi fare un appello ai tifosi, cosa vorresti dire loro?

"Sembra scontato ma mai come quest' anno abbiamo bisogno di loro. Ci sono sempre stati vicini e non sia mai che magari, il fatto di avere tutti giocatori locali in squadra, non li avvicini ancora di più a questa realtà. Il mio sogno è avere sempre la Spes Arena piena perchè è una carica importante per noi. Insieme le difficoltà si superano meglio."

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