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19 agosto 2013

La parola ad Andrea Sitta

di Gianluca Da Poian

Continua il nostro giro di interviste ai giovani talenti locali che si stanno imponendo nei vari club professionistici, chi nei vari settori giovanili, chi in prima squadra. Dopo aver sentito nei mesi scorsi Alberto Tibolla, Giorgio Sommavilla e Filippo De Col tocca oggi ad Andrea Sitta, centrocampista classe 1997 partito dalle giovanili del Sois e che attualmente gioca nel Vicenza, con la quale ha disputato nella scorso stagioone la categoria degli Allievi Nazionali.
Ciao Andrea, allora inanzitutto come sono andate le vacanze estive?

"Molto bene, grazie. Quest'anno appena iniziate le vacanze ne ho approfittato subito di tornare a casa per stare un po' di tempo con la famiglia e gli amici. Poi sono andato due settimane a Jesolo per rilassarmi un po' e per staccare la testa dal calcio, in modo da essere pronto a iniziare una nuova stagione al massimo delle forze, in modo da poter fare sempre meglio. A Vicenza sono tornato il 7 agosto, molto prima rispetto all' anno precedente ma del resto a sono venuto qui per rincorrere il mio sogno e quando il calcio chiama vado di corsa. Avevo una gran voglia di ricominciare e non aspettavo altro!"
Già, il Vicenza. Come è stato il passaggio ad un club così importante e blasonato come quello berico?"Devo dire che alla fine il primo anno che ho passato a Vicenza è stato molto positivo. Ho potuto fare un salto di qualità importante passando dal giocare un campionato regionale con il Giorgione  e con giocatori della mia età ad uno nazionale con compagni di un anno più grandi di me. Ho capito subito che ci sarebbe stato da sudare per trovare spazio ma alla fine, con il sacrificio e la voglia di impegnarmi sono riuscito a garantirmi sempre un posto da titolare in mezzo al campo."
Una caratteristica che accomuna tutti i ragazzi che arrivano a giocare ad alti livelli sono proprio i molti sacrifici che si devono fare e che non tutti sarebbero disposti a sopportare. Hai avuto difficoltà da questo punto di vista?
"Il primo anno fuori casa è stato sicuramente difficile; la distanza da famiglia e dagli amici di sempre si è fatta sentire ma comunque mi sono sempre stati tutti vicini e pronti a darmi una mano, anche perchè in fondo Belluno e Vicenza non sono poi così lontani. Devo però dire che qui ho trovato un ambiente e delle persone, dai dirigenti, ai compagni e agli amici che mi hanno fatto sentire subito a casa e che mi hanno permesso di avere un facile ambientamento in questa bella città e mi hanno aiutato a superare le difficoltà.
Ed ora bisogna guardare alla prossima stagione. Cosa ti aspetti da questa annata?

"Personalmente le mie prospettive per la nuova stagione sono quelle di giocare il più possibile,  sperando magari di essere notato ed acquistato da qualche squadra di livello più alto, visto che quest' anno il Vicenza è retrocesso in Lega Pro, anche se prima di tutto spero che la squadra possa risalirein serie B. Poi soprattutto vorrei aumentare il mio bottino di reti personale ma con reti decisive che servano alla squadra, perchè altrimenti se segni e poi perdi non puoi essere felice. Voglio impegnarmi molto perchè sarà una stagione importante."

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