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17 luglio 2013

Auronzo impazzisce per la Lazio

La Lazio continua a lavorare sotto le Tre Cime di Lavaredo. E la nuova squadra di Petkovic prende pian piano forma. Dopo la vittoria nella prima uscita stagionale per 11-0 la formazione biancoceleste si è rilassata con qualche ora di riposo.
Ore di riposo allietate dai tifosi biancocelesti che come riporta Il Messaggero nell'edizione odierna hanno dedicato ai loro beniamini una serenata, dopo aver assistito al concerto di Tony Malco ed Enrico Lenni. Slogan, inni e cori dedicati ai calciatori, Lulic, Petkovic e Klose i più gettonati. Un atmosfera fantastica che ha spinto i calciatori ad affacciarsi dai balconi per i ringraziare i tifosi che hanno cantato fino a mezzanotte, sotto lo sguardo incredulo della gente di Auronzo e degli automobilisti costretti a fermarsi per cercare spazio.
 
Fame di gol, sete di moduli. Contro l'Auronzo, Petkovic accontenta tutti: undici reti alla prima uscita stagionale, una girandola di assetti tattici che offrono indicazioni. Valide, intriganti, anche al limite dello sperimentalismo più estremo. Nel primo tempo, si parte con il 3-5-2. E in fondo te l'aspetti. Il tris in difesa è un amore mai sopito di Vlado, i pronostici lo quotano come primo favorito. La scelta degli intepreti - a protezione di Strakosha - ricade su Biava, Dias e Ciani. A centrocampo, il mister di Sarajevo si sbizzarrisce più di un virtuosista progressive: Rozzi e Keita sono gli interni che mai avresti predetto, con il solo Ledesma a fare da scudo - per modo di dire, dato il livello dei pur volenterosi avversari. Sugli out il veterano Konko fa da contraltare al debuttante Vinicius. Floccari e Kozak formano invece la coppia d'attacco. Lo spartito non cambia dopo il doppio cambio alla mezz'ora: fuori Vinicius e Keita, dentro Crecco e Tounkara.
DIFESA A QUATTRO IN DUE SALSE - Nella ripresa, invece, la difesa a tre passa il testimone al consueto schieramento a quattro. Il 4-1-4-1 non è morto, lotta tra noi, e lo fa con Antic nelle vesti di Ledesma. In difesa, Cana fa da partner esperto a Novaretti, con Stankevicius e Crecco sulle fasce. In porta, il baby Strakosha (classe '95) lascia il posto all'ancora più baby Guerrieri (classe '96). La linea a quattro di centrocampo è formata da Tounkara e Lulic, con Mauri ed Ederson interni. Davanti Klose, per la gioia dei circa 2000 tifosi presenti sugli spalti. Neanche il tempo di far scoccare il quarto d'ora, che Petkovic ricambia le carte in tavola. Crecco e Tounkara lasciano il posto a Radu e Cataldi: il centrocampista classe '94 si posiziona accanto ad Antic, il tanto atteso 4-2-3-1 fa la sua comparsa. La morale della prima uscita stagionale? Petko è stuzzicato, attratto, sedotto dalla difesa a tre, ma non dimentica che il modulo a quattro è un porto sicuro sempre pronto ad accoglierlo.
I NUOVI - Capitolo ristretto, quello dei nuovi. Felipe Anderson è fermo ai box, Biglia e Perea ancora non hanno raggiunto il ritiro. Le sole new entry arruolabili da Petkovic sono Vinicius e Novaretti. La partita del brasiliano dura circa mezz'ora, giusto un assaggio. L'ex Cruzeiro sa come si tratta un pallone, ma ne è ancora troppo innamorato: un passaggio in più e un dribbling in meno lo renderanno sicuramente più producente. Simpatico il siparietto con Ledesma, con il vicecapitano che gli lascia calciare una punizione: segnale che i veterani stanno sostenendo i giovani ad integrarsi nel più breve tempo possibile. Nel secondo tempo si è invece presentato Novaretti. Di spunti per giudicarlo ne sono arrivati pochi, quel poco che si è visto ha abbozzato un difensore accorto tatticamente, bravo con i piedi, probabilmente non rapidissimo.
I GIOVANI - Hanno vinto uno Scudetto Primavera, volti nuovi nella Lazio non sono. In prima squadra però la loro folta presenza è una lieta sorpresa. Petko studia i giovani, vuole comprenderne a fondo natura e propensione. Per questo lascia partire Rozzi e Keita dalla linea di centrocampo, vuole metterne alla prova l'indole offensiva ma anche l'attenzione in copertura. Tra i due, l'ex Barca è quello più propositivo, sicuro dei mezzi tecnici che lo hanno già reso un piccolo idolo dei tifosi. Sono proprio loro due - questa è l'impressione - a far interrogare il tecnico sulla loro reale collazione tattica: in questo momento Vlado li vede meglio sulla trequarti. Chi invece ha stupito per maturità tattica e senso del gioco è Tounkara. Piazzato largo a destra - una sorta di vice-Candreva - il talento classe '96 si è esibito in assist, dribbling in corsa, nonché due gol decisamente niente male: prima un siluro dal limite dell'area, poi una serpentina e stoccata in diagonale. Meno appariscente, anche la prestazione di Crecco ha soddisfatto: Petkovic lo vede esterno sinistro, il ragazzo non disdegna di ricoprire tutta la fascia. Nella ripresa, anche Antic e Cataldi hanno avuto l'occasione per mettersi in mostra. Milos ha manovrato molti palloni, con capitan Mauri che lo riprendeva spesso quando interpretava male passaggi e movimenti. Cataldi è apparso leggermente più timido: più che la mediana, il romano si trova più a suo agio sulla trequarti. ma questa era solo la prima apparizione stagionale, molte altre attendono vecchi, giovani e nuovi. Con Petkovic che non smetterà certo di sperimentare.
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

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