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20 giugno 2013

NON TROVO LA VOSTRA FIGURINA...

(di Mattia Capraro o, per Venetogol di Mattia Tarzo!)
Navigando sui siti di calcio regionali si capisce quanto la Nostra Provincia sia un ago in un pagliaio che non ha platea rispetto al restante territorio Veneto. Poche squadre, poche idee, poche risorse, troppi chilometri per raggiungere i campi e troppi giovani che avendo qualche presenza in D credono di fare sfracelli in categoria inferiore. Quest’ultimo luogo comune è anche trevigiano, padovano, veneziano, vicentino, quindi mal comune mezzo gaudio…
E allora chissenefrega se ci sono troppe squadre in Seconda Categoria e se questa è a detta di tutti come ultima piazza prima dello sfracello calcistico! Per vincere si parte dalla Terza Categoria e si arriva alla serie A e le difficoltà sono le medesime, o almeno credo. Chiaro che il compenso economico non fa schifo a nessuno, ma credetemi che modi per guadagnare ce ne sono tanti, tipo il lavoro, e per guadagnare stima, fiducia, amici, famiglia e rispetto, non c’è conio che valga. Non è il mio un discorso moralista, sarei ipocrita del mio passato e anche del mio presente, ma a Belluno i nodi stanno venendo al pettine. Si ricicla il vecchio giocatore di Prima e Seconda Categoria piuttosto che il giovane dal buon curriculum e dalla scarsa umiltà. Soldi per giocare in Prima Categoria? Tempi piuttosto lunghi in attesa del miglior offerente? Piuttosto rimango fermo che scendere di categoria? E poi le voci, sempre quelle, da bar, da torneo, da banchetto: “Bravetto il bocia, ma non fa la differenza…”! Giusto o sbagliato che sia ciò, in un contesto ove la valorizzazione dei giovani manca da sempre, ecco però che i giovani di ieri, quelli che han preso i calci in culo dai decani, quelli che la doccia la facevano fredda e quelli che si sono ritrovati borse rovesce in spogliatoio e multe assurde da pagare sono ancora i più ricercati…Esempi? Che ne dite di De Nadai in Alpago, Chittaro e Daouda alla Zt, Oppio e Lira a Santa Giustina, Ivan Longo a San Giorgio, Enrico Serino a Limana, Bozzolla a Castion. Sono solo alcuni dei primi nomi che passano per la testa, ma di esempi ce ne sarebbero a centinaia. Gente di valore in campo, ma anche e soprattutto fuori dal rettangolo! E poi la cruda realtà! Il Sedico e il San Giorgio fan la fusione, con la frazione di Bolago a comandare uno dei comuni più vasti e una società storica come è stata quella biancoceleste! Limana, Zt e Lentiai in 20 km mettono assieme tre squadre in un andirivieni di Prima e Seconda Categoria, mentre alla Plavis quanto durerà la cuccagna del blasone inversamente proporzionale ai risultati raggiunti nelle ultime stagioni? In Alpago le risorse scarseggiano, almeno a quanto dicono le voci di corridoio, mentre a Cavarzano la dimensione sembra tornare alle origini di un calcio prettamente locale e, perché no, basato su ragazzi le cui piazze non sono mai state altisonanti. Bortot dalla Fulgor Farra, passato per Ponte Nelle Alpi e Coi de Pera è uno degli ingaggi in maglia giallorossa, assieme al sempre bravo Roberto Andreotta anch’egli ex Coi De Pera, ma ora tornato buono alla causa….”Quando le vache le scampade, i cancei toca serarli sempre i stesi!” Esempi ve ne sono a bizzeffe e vien da chiedersi se le cose non potevano essere fatte dieci, quindici anni orsono con i stessi, anzi sicuramente migliori risultati, alla faccia delle categorie dilettantistiche scambiate per piazze da album Panini…Se ciò è verità, può esserlo anche il contrario, quindi tutto opinabile, tutto discutibile e tutto commentabile, ma le vicende provinciali e non solo stan dando ragione al vecchio cuore, quello della tanta corsa, dei tanti campi impolverati, delle tante birrelle a fine gara a discapito della patina, non solo quella da spalmare sugli scarpini…

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