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16 aprile 2013

PECCATO! AMEN...

(di Mattia Capraro)
Premetto che dico e scrivo sempre ciò che penso e non credo di aver mentito ne di aver inventato nulla, ma io ci credevo...


De Coubertin disse: “L’importante è partecipare”. Mai affermazione fu più falsa di quella che De Coubertin inventò! Allora rovesciamola. “L’importante è vincere!”. La seconda è sicuramente migliore della prima, ma l’inesattezza, parlando di calcio, sta nel fatto che a vincere è una sola squadra o, nel calcio nostrano, a vincere sono comunque in pochi. Allora vien da dire che, “l’importante è partecipare per vincere, ma se non è possibile vincere, bisogna tirar fuori il massimo dalle risorse a disposizione”. Ecco perché a meno 270 minuti dal termine delle ostilità, nel girone R di Seconda Categoria ancora molto è in bilico. Un’unica certezza, anche se non ancora matematica, è la retrocessione degli Amici di Fortogna che, a tre giornate dalla fine, distano 6 punti da un naufragato Comelico penultimo in classifica. 9 punti in 27 gare sono il nulla, se non meno, o forse sono addirittura il massimo che i ragazzi di De Marchi potevano raccogliere. Scarsi qualitativamente e numericamente, costretti a presentarsi in 11 causa squalifiche, infortuni e impegni lavorativi o causa di un “fuggi fuggi” generale e alquanto ingiustificato di alcuni elementi che affondano da soli ben al di sotto della Terza Categoria. Poco male, non si poteva chiedere molto ad una società che spende 0 euro in una stagione; neppure mister De Marchi conta su un rimborso personale e gli unici introiti arrivano dal bar, dai giocatori stessi a suon di birre a fine gara. Certo gli errori sono statti molti; in primis l’assenza di un allenatore patentato e con esperienza, che potesse far sopperire almeno fisicamente l’undici biancorosso. L’autoesonero di mister Arrighi giunto a Settembre, è anche l’emblema di mancanza di disciplina sportiva da parte del gruppo stesso che, a tratti, non somiglia neppure lontanamente ad una squadra di calcio. Il livello di molti, inoltre, è al di sotto della soglia Terza Categoria e, senza colpevolizzare nessuno, i 9 punti in cascina possono tornar buoni ad un esame di coscienza di costoro, prima di calcare nuovamente altri rettangoli di gioco. Mister De Marchi fa da allenatore-giocatore ed ha a cuore i suoi compagni di squadra. Ha dato il massimo a Fortogna e poco può sulla sventurata stagione a strisce bianche e rosse. Inoltre, pare che nell’Agosto scorso, anche il comportamento di qualche ex dirigente, che comunque non ha sfondato altrove, non abbia giovato né agli Amici di Fortogna, né tanto meno alla sua stessa credibilità personale e sportiva, ma questa è una storia a sé!
Parliamo della gara in Auronzo di domenica scorsa. Un film già visto, con il caldo a danneggiare gli “Amici” giunti dal longaronese. Il crollo fisico, oltre al crollo attentivo arrivano, infatti, già dopo 20 minuti di gioco, sotto di una rete a 0, realizzata peraltro in fuorigioco. Non è colpa del direttore di gara, in quanto Capraro risulta il più operoso in campo insieme a Cian. Parata, rilancio e colpo di testa del centrale difensivo dei galletti auronzani: è questa la cronaca del pomeriggio in riva al lago. Il resto è una sofferenza continua dei longaronesi, dalla quale solo Luca Fratta riesce a salvarsi. Gli unici tiri in porta arrivano solo da calcio da fermo da parte di Da Riz, ma non sono neppure conclusioni così pensierose per il portiere rossoblu. Il resto passa tutto per i piedi del centrocampo cadorino e per Da Rin che esalta più volte Capraro. Lo stesso Da Rin guadagna il rigore del 2 a 0 a inizio ripresa; la massima punizione è sapientemente trasformata da Pitaveric che batte rasoterra il comunque intuitivo Capraro. Solo nel finale, dopo l’assedio auronzano arriva il terzo gol in nettissima posizione di off-side. 3 a 0 al fischio che chiude definitivamente partita, speranze e volontà degli Amici di Fortogna. Il Comelico perde ancora ma poco importa, inutile protrarre l’agonia fino a Giugno. Cadore, Tarzo e Castion sono le ultime 3 gare per i ragazzi di Fortogna. Onorare la maglia sino al 5 Maggio è ciò che rimane di quel pomeriggio di Giugno 2012, quando a piangere era l’odiato Longarone. Ora le parti si sono invertite, questo è il calcio. De Coubertin si sbagliava, l’opposto è vero per pochi, mentre la terza ipotesi non è stata sfruttata al meglio per i ragazzi a strisce bianche e rosse che, comunque, hanno fatto una grande impresa nella scorsa stagione e non hanno mollato un impegno il cui esito è stato tanto severo, quanto meritato in questo campionato. Peccato! Per il futuro la parola ai posteri, anche se sarà dura rivedere una formazione della frazione longaronese calcare il campo di Fortogna in Terza Categoria nella stagione che verrà. Amen!

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