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27 gennaio 2013

Union Ripa La Fenadora-Vittorio Veneto 0-3 by MaPo

UNION RIPA LA FENADORA – VITTORIO VENETO 0-3

Nel momento del dunque crolla l’Union Ripa la Fenadora.
Nel punteggio l’affermazione della capolista è di gran lunga maggiore rispetto a quello che si è visto sul terreno di gioco del Comunale di Longarone e forse proprio per questo è una sconfitta che fa ancora più male.

È un imposizione potente quella del Vittorio Veneto che ora allunga a più 5 sulla truppa di Parteli che si fa agganciare da LiventinaGorghense e Istrana al secondo posto. Può essere l’inizio della fuga per i rossoblu di Della Bella nel girone B di Eccellenza.

Ma è soprattutto l’Istrana a sfruttare del capitombolo dell’Union andando a vincere di misura a Favaro grazie a Doria. Si mangia le dita invece la Liventina che, in vantaggio di due rati all’intervallo, si fa rimontare fino al pari a Nervesa della Battaglia.

 

È troppo pesante il passivo che il Vittorio Veneto infligge alla capolista che usa le armi del cinismo e della solidità per mettere le mani sul campionato, anche se mancano ancora quattordici gare alla chiusura dei giochi.

La gara la fa l’Union per quasi tutti i novanta minuti, con coraggio e determinazione la squadra di Max Parteli prova ad imporre il proprio gioco sfruttando il lavoro dei centrocampisti Antoniol e Tomasi e all’estro dell’uomo più atteso, Sandro Andreolla.

È la sua classe a tenere banco nei primi minuti. Al 5’ il numero 10 dei padroni di casa regala al match la giocata più bella con un dolcissimo tocco di prima di sinistra da oltre 35 metri con Tonon troppo fuori dai pali. Il pallonetto passa a centimetri dal palo.

L’Union tiene bene il campo e costruisce alcune occasioni importanti, ma il muro degli ospiti è di spessore e quando la difesa non ci arriva ci pensa un Tonon in giornata super. Con questi diventano 708 i minuti che l’estremo della capolista non deve raccogliere la sfera in fondo alla sua rete nelle partite esterne. Sono solo 4 i gol subiti dal Vittorio in tutto il campionato. Dati che la dicono lunga sull’organizzazione in fase di non possesso della truppa di Della Bella.

Al 29’ Andreolla pennella una punizione sulla testa di Sandro Tormen che però si vede stoppare la conclusione da un eccelso intervento di Tonon.

Un minuto dopo si replica sul fronte opposto. Stessa dinamica, cambiano i protagonisti. Calcia Scarabel e conclude Cervesato. De Carli si supera ma è tutto inutile: fuorigioco.

L’Union preme ancora e al 37’ mette in piedi un’altra occasione. Solagna trova Andreolla sulla sinistra. Il fantasista di casa mette a sedere Dal Bianco e da ottima posizione a tu per tu con Tonon gli calcia addosso.

Si va al riposo sul pari con un Ripa più arrembante. Nei primi minuti della ripresa la gara segue il copione della prima frazione anche se si nota già una diminuzione di intensità nella manovra della squadra di Parteli.

Allora al 60’ è il Vittorio Veneto a passare. Cervesato va via a De Checchi con un tunnel e mette in mezzo, Antoniol accorcia bene e riesce ad intervenire, la palla però carambola al limite dove la raccoglie Marco Dassie che di prima fredda De Carli con una grande conclusione sotto la traversa.

Scende l’entusiasmo della squadra di casa che non reagisce nonostante il doppio cambio di Parteli che inserisce Tonus per Antoniol e Gidoni per Tavernaro.

Al 74’ Andreolla, seppur in fuorigioco, si mangia un altro gol a tu per tu con Tonon e il Vittorio raddoppia. Clamoroso l’errore di Rimoldi che sta una vita a liberarsi della sfera al limite dell’area, Dassie gliela strappa e conclude un comodo assist per Massimo De Martin che buca un incolpevole De Carli.

È un gol che però non taglia le gambe alla squadra di casa che questa volta prova a muoversi. Al 77’ Gidoni si libera al limite e di sinistra calcia a pochi centimetri dal palo.

Al 86’ l’episodio che ferisce a morte l’Union. Andreolla mette sulla testa di Tormen un cross al bacio. Il numero 9 di casa indisturbato da dentro l’area piccola letteralmente colpisce Tonon che si salva ancora. La gara si spegne e nel recupero in contropiede la capolista arrotonda. Cervesato va via ancora a destra, sono tre rossoblu contro il portiere. Appoggio laterale per Mazzon che taglia fuori il portiere e il neoentrato tocca a porta vuota per il 0-3 finale.

 

UNION: De Carli, De Bon, Moletta, Nicoletta (18’UNION: De Carli, De Bon, Moletta, Nicoletta (18' Rimoldi), De Checchi, Antoniol (63’ Gidoni), Solagna, Tomasi, Tormen, Andreolla, Tavernaro (63’ Tonus).

Allenatore: Max Parteli.

VITTORIO: Tonon, Dal Bianco, Pizzol, D’arsiè (78’ Spader), Gaiotti, Marson, Zanardo (87’ Mazzon), Cervesato, De Martin, Scarabel, Dassie.

Allenatore: S. Dalla Bella.

 

ARBITRO: Sig. Fusco di Brindisi.

ASSISTENTi: Sig. Zampese di Bassano e Sig. Faggian di Mestre.

 

RETI: 60’ Dassie, 75’ De Martin, 91’ Mazzon.

NOTE:

ammoniti: De Carli, Antoniol (U), Scarabel (V).

Spettatori: quasi 400.

 

PAGELLE

Union Ripa la Fenadora

DE CARLI 6. Non ha colpe sui tre gol dei vittoriesi. Viene chiamato in causa solo un’altra volta dove tira fuori la parata della partita su Cervesato anche se vanificata dalla posizione irregolare del numero 8 avversario.

DE BON 6. Quasi sempre nel punto giusto, dalla sua parte Zanardo non banchetta anche se in fase di possesso non è una sicurezza.

MOLETTA 5,5. Non la miglior domenica per l’esterno basso di Parteli. Cervesato fa il bello e cattivo tempo sulla sua fascia.

NICOLETTO SV. L’esperienza di questo classe ’79 viene a mancare dopo soli 18’. Uno dei motivi principali del crollo dell’Union.

RIMOLDI 4,5. Purtroppo quando fai un errore così clamoroso come quello sul raddoppio ospite si dimenticano anche le cose buone del sostituto di Nicoletto. Ma perdere palla da ultimo uomo al limite dell’area con tutto il tempo di fare una giocata utile è troppo in una partita di questa importanza.

DE CHECCHI 5,5. Non è sempre pulito negli interventi. Nell’occasione del primo gol si fa passar via con un tunnel da Cervesato. Per vincere l’Eccellenza non si deve sbagliare mai in questo tipo di partite.

ANTONIOL 6. Parte bene con coraggio e personalità. È lui che fa partire la manovra da dietro degli arancio vestiti. Ci mette tutta la grinta ma alla lunga cala e viene sostituito.

GIDONI 6. Si impegna l’ex Cavarzano impiegato sull’out di sinistra. Costruisce un’occasione per accorciare lo svantaggio e poco altro.

SOLAGNA 6,5. Una variabile importante nelle soluzioni offensive di Parteli. Esterno alto e nel finale seconda punta. Crea qualche grattacapo alla difesa ospite ma può fare di più.

TOMASI 6,5. Un bel giocatore il classe ’90 ex Belluno. Centrocampista completo e multidimensionale. Con il suo dinamismo trascina il Ripa nella seconda parte del primo tempo, la migliore degli uomini di Parteli.

TORMEN 5. Lotta, corre ma non incide. Clamoroso l’errore all’86’ sul colpo di testa che sicuramente avrebbe riaperto la sfida.

ANDREOLLA 6-.  Voto significativo perché il fatto che un giocatore di questa portata si aggiri sulla sufficienza è ancor più grave di una giornata storta. Lui il faro ce l’ha in tasca. All’inizio illumina la scena e il morbido pallonetto di prima da oltre 35 metri dopo 5’ è un colpo di genialità autentica. Gioca di prima che è una meraviglia, ma nei momenti clou sbaglia dei gol che da uno come lui ci si aspetta. Ecco spiegato quel meno…

TAVERNARO 6. Ha personalità questo esterno sinistro classe ’93, a cui si unisce la velocità e un ottimo tempismo nel tagliare alle spalle dell’esterno basso avversario. Nel secondo tempo però è costretto a stare più basso e la sua voglia si disperde.

 

Vittorio Veneto

TONON 8. È vero che il record di imbattibilità esterna è più che altro merito della difesa, ma il Tonon visto al Comunale di Longarone è da Lega Pro.

DAL BIANCO 6,5. Sempre ben posizionato, sbaglia poco. Con un po’ più di coraggio però era l’elemento che poteva essere più messo in difficoltà nella perfetta difesa vittoriese.

PIZZOL 6,5. Impeccabile, non sbaglia mai il tempo dell’intervento ad eccezione dell’errore, da dividere a metà con Gaiotti, nello scalare nell’occasione del colpo di testa di Tormen nel finale.

D’ARSIE’ 6,5. Ordinato e, da bravo interno di centrocampo, anche abile nel dare ampiezza quando la manovra si sviluppa sul fronte di destra del Vittorio. È l’elemento che costringe Tavernaro ad abbassarsi nella ripresa.

SPADER SV. Quindici minuti in tutto, recupero compreso. Entra quando la festa è già quasi cominciata.

GAIOTTI 7. Parte con le gambe che tremano un po’ dalla tensione. All’inizio qualche disimpegno rivedibile, un mezzo errore nel finale ma per il resto assieme all’altro centrale Marson è l’emblema della solidità della squadra di Dalla Bella.

MARSON 7. Vedi sopra senza il mezzo errore nel finale.

ZANARDO 6. È il meno appariscente nella fase di possesso palla degli ospiti. Prezioso quando si abbassa per raddoppiare su Solagna.

MAZZON 6,5. Entra all’87’. Tempo per mettersi in evidenza in maniera maggiore rispetto a Zanardo segnando il gol del 0-3 anche se deve solo soffiare sul pallone.

CERVESATO 8. Spacca la partita in due. Quando accelera sulla destra non ce ne per nessuno. Il primo e il terzo gol partono da lui.

DE MARTIN 7. Si muove poco ma quando lo fa gli riesce bene. Ha una sola chance e la capitalizza: il numero 9 perfetto.

SCARABEL 6,5. Ha un buon piede ma non sempre lo mette in evidenza. Prezioso nel dare equilibrio alla squadra lì davanti alla difesa.

DASSIE 7. Molto bravo a buttarsi nello spazio senza palla e a svolgere con continuità il lavoro in fase di non possesso. Apre la partita con un destro sacrosanto sotto la traversa.

 

LA TATTICA

4-4-2 per Max Parteli, 4-3-3 per Dalla Bella.

Quella di Parteli è una squadra ordinata e ornata dall’estro di Andreolla che in fase di possesso spesso incrocia la posizione con gli esterni alti, soprattutto con Solagna sulla destra mentre sul lato opposto Tavernaro taglia verso il centro del campo con l’intenzione di lasciare spazio alla spinta di Moletta che però è troppo timoroso.

 Il n. 10 dell’Union si fa sempre vedere quando la palla è tra i piedi dei centrocampisti in fase di manovra mentre occupa il lato debole nelle ripartenze. In questa situazione l’Union pecca nel non riuscire mai a servirlo.

Nel primo tempo l’Union controlla i tempi di gioco e tiene alto il baricentro grazie alla posizione degli esterni che riescono a stare piuttosto alti . Nella ripresa dopo il primo gol del Vittorio viene meno il ritmo imposto dall’Union: un po’ per la condizione fisica forse, i centrali di centrocampo non accorciano mai sugli attaccanti, ma anche grazie al lavoro degli interni di centrocampo del Vittorio Veneto. Dassie sulla sinistra e soprattutto D’arsiè sulla destra sovrappongono bene agli esterni d’attacco. Di conseguenza Solagna e Tavernaro sono costretti ad abbassarsi e davanti Andreolla e Tormen rimangono isolati.

Ma i tre punti il Vittorio Veneto se li conquista grazia ad una grandissima solidità in fase di non possesso. I quattro di difesa non sbagliano un colpo: bravi nell’uno contro uno, sufficientemente fisici e gli automatismi di reparto funzionano alla grande. La linea a 4 di Dalla Bella non sbaglia mai la lettura di palla coperta e scoperta, togliendo la profondità per gli scatti di Tormen e i tagli degli esterni di Parteli. Solidità che però è anche frutto del lavoro del centrocampo che non si scolla mai dalla linea difensiva lasciando poco spazio ad Andreolla che non riesce mai a ricevere palla tra le linee.

Poi la partita si spacca quando Cervesato sul fronte destro del Vittorio decide di puntare l’uomo e andare sul fondo.

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