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09 gennaio 2013

In Prima si può solo migliorare...

Ora che non centro più una mazza con la Prima Categoria, posso tranquillamente dare un giudizio esterno sull'operato delle 4 bellunesi in corsa. Al 9 Gennaio corrente l'unica parola che ben descrive l'andazzo è DELUSIONE. 4 compagini per un totale di 53 punti, media di 13,25 punti a squadra; pochetto direi e i motivi sono abbastanza chiari.
Partiamo dall'alto, si fa per dire. La Plavis viene da 5 sconfitte di fila, condite di reti subite a go-go, dopo una partenza fulminea dove la difesa faceva da diga e l'attacco era l'incubo dei portieri avversari. Oggi sembra che la squadra sia tornata quella dei vecchi tempi. Forse a Santa Giustina si soffre un pò di vertigini o, forse, qualcosa non va. Giuseppe Pol rimedia "cacciando" l'amico mister Tollardo e sostituendolo con "niente poco di meno che" mister Borgato. La squadra bianco azzurra ha giocatori, numeri e quantità per fare il salto di categoria, ma a 17 giornate dal termine, che sono molte, il Conegliano sembra inarrivabile. Si attende una svolta repentina dopo il flop con il San Gaetano e ci si aspetta molto,  ma molto di più da una squadra i cui investimenti fatti meritano esiti migliori. Marsango, De Lazzer, Lira, Oppio, Nogarè, Bello, Rexhay, Garlet sono solo alcuni dell'armata costruita quest'estate per vincere. Borgato saprà rimediare a una piazza il cui obiettivo unico è salire di categoria? Staremo a a vedere.
Scendiamo, o meglio saliamo in Alpago. Le voci di Gallonetto accasato sembrano veritiere, mentre infondate quelle su un deluso Caneve, che è vero giochi poco, ma che comunque resta nel gruppo gialloverde. Anche qui si sale e si scende, manca continuità nei risultati e il successo sul Castagnole non convince del tutto sulla guarigione di De Nadai e compagni. Il solito Dal Paos sistema la pratica e riproietta l'Alpago a zone più consone all'organico a disposizione di mister Poletto. Anche qui si deve far di più perchè la squadra non manca, il gruppo, almeno quello visto all'esterno, sembra più che buono e le individualità possono dar vita a risultati ben più esaltanti di quanto fatto sin'ora. I gialloverdi hanno grandi ambizioni, ma ormai da anni si cerca quel salto di qualità che non giunge mai a destinazione. 17 gare per 2 punti di media a partita, per un totale di 52 punti darebbero i play off certi per ai ragazzi di "Ucci". La continuità è ciò che manca e per quanto visto a fine Novembre nel derby con la Zt, manca anche il gioco e la determinazione necessaria alla svolta repentina.
Poi la mia "croce e delizia" rossoblu. Che dire dei ragazzi di Mel? Persi il sottoscritto per motivi ormai noti, Zucco per paltee più importanti e Uberti e Bernard per ritagliarsi maggiori spazi all'Alpina e a Ponte Nelle Alpi, non si può certo dire che gli arrivi di Comiotto, Ackon e l'arrivo alquanto tempestivo di Miniati non coprano al meglio le partenze. La squadra di Mel-Trichiana vista in amichevole a Limana e leggendo la cronaca di Altivole non sembra aver risolto i problemi del 2012. Troppe le reti subite per banali disattenzioni, mentre sembra che un ritrovato Daouda possa essere la pedina giusta per affiancare Iannuzzi e gli ottimi esterni Bassani e Ackon. Personalmente credo che il problema non siano le troppe reti sciupate come si è letto, bensì le troppe reti subite, sia dal sottoscritto, sia nei tempi succesivi la mia partenza. Vince chi sbaglia meno nel calcio, ma mentre la Seconda Categoria poteva graziare in molte occasioni, la Prima Categoria non dà le stesse chance e, sempre per opinione personale, sempre "meio non ciapar gol, tanto prima o poi al riva davanti". Gente come Daouda, Iannuzzi, Bassani, Ackon e Salvador non sono certo pedine scarse per una salvezza tranquilla, obiettivo minimo dei rossoblu, vista la partenza a rilento. Determinanti saranno le sfide con il Godega e il Castagnole; 6 punti per risalire e togliersi dal pericolo è quanto deve fare la Zt per alzare la soglia degli obiettivi di partenza.
Infine il Sedico. Lontani, troppo lontani i tempi della vittoria della Coppa Italia d'Eccellenza. Era il 1989 e quel Sedico era la società più blasonata del calcio bellunese. Oggi i bianco celesti occupano l'ultima posizione in graduatoria con un solo punto in 13 gare. Un disastro calcistico, se non fosse per i play out e per la Follinese che dista 7 lunghezze. I motivi non sono chiari.Il Sedico di Coppa Veneto del Settembre scorso era squadra tutt'altro che rassegnata e certa del proprio valore. Gente come Stefanon, Tormen, Pisacane, Soldano, Giazzon ecc...non sono certo pedine di categoria inferiore, ma qualcosa in società e nel gruppo deve essersi sfasciato, tanto che anche il cambio di panchina non ha sortito risultati positivi. Che dire? Che è dura è banale, ma 17 partite sono ancora tante e la classifica non si è allungata, almeno in zona play out. Le prossime 3 gare devono sortire 6 o 7 punti, altrimenti si può salutare la Categoria e ripartire da sotto. Si può solo migliorare, da Santa Giustina, passando per Destra e Sinistra Piave sino alla conca Alpagota.

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