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08 gennaio 2013

Coppa Italia: tra storia e presente, tra Sedico e Union

Riportiamo su segnalazione di Alberto Faoro, direttore sportivo dell'Union Ripa La Fenadora, quest'intervista alla bandiera del Sedico Franco Dall'Anese realizzata da Venetogol (come già precisato da Borsato, i sedicensi sfiorarono il titolo nazionale, mentre i feltrini hanno vinto la finale regionale).
"E' bella e significativa - commenta Faoro in riferimento all'intervista - per il calcio della nostra provincia".
 
Niente bollicine…Il trionfo nella Coppa Italia Regione Veneto, l’Union Ripa La Fenadora l’ha festeggiato sabato sera al ritorno da Tezze sul Brenta nell’oasi deLa Fenadora, cantando a squarcia gola fino a notte inoltrata, brindando rigorosamente, al doppio malto…
L’Union Ripa La Fenadora da sabato pomeriggio ha scritto una pagina indelebile nella storia del calcio bellunese, perché è il primo club dei tornei dilettanti a conquistare un trofeo di tale importanza.
La CoppaItaliaRegione è un cimelio che verrà ricordato a lungo, e in questi giorni l’intero entourage nero-verde se lo gode a petto in fuori in attesa di riprendere, già da domenica con la 14^ giornata del torneo di Eccellenza, nella trasferta a Nervesa, un ostacolo per nulla agevole, l’inseguimento al Falmec Vittorio SM Colle.
Amarcord di coppa…
I complimenti e le congratulazioni arrivano da Sedico, dal condottiero di quella armata bianco-celeste, il mediano Franco Dall’Anese, che il trofeo Tricolore l’ha accarezzato. Era il Sedico del presidentissimo Settimo Merotto e di mister Aldo Borsato che nella stagione ’88-89 si ritagliò un cammino Tricolore di autentiche magie. Erala Coppa Italia (unificata) che nel rush finale metteva di fronte, in parallelo, le formazioni della Promozione e della serie D. Quelle edizioni non presentavano fasi intermedie, tornei di qualificazione a livello regionale. Era un percorso in salita, tutto ostacoli, contro avversari sconosciuti e trasferte senza limiti… di percorrenza.
Ricordiamo Franco e quella stupenda cavalcata. “Prima però vorrei congratularmi con la società bellunese per il traguardo raggiunto. Grazie a questo trofeo, un pass indispensabile partrcipare alla fase nazionale, il triangolare del Triveneto, il Ripa ha dato nuovo lustro al bistrattato calcio bellunese, e da ex del Sedico e allenatore per alcuni anni il Cavarzano, faccio un in bocca al lupo alla squadra di Parteli per un prosieguo ricco di soddisfazioni.
Noi in effettila Coppa Italia non l’abbiamo mai vinta, l’abbiamo sfiorata 25 anni fa. Era un trofeo Interregionale con ai nastri le squadre della Promozione e della serie D. Era un torneo ad eliminazione con un’ unico traguardo, il quadrangolare finale che assegnava il trofeo. Allora eravamo partiti in sordina, senza mire precise e alla fine dopo 19 gare di grandi risultati si è avverato il salto in serie D.
L’impatto però si era rivelato traumatico con la sconfitta casalinga contro la Luparense.AS. Martino ci siamo prontamente presi la rivincita per 2-1. Poi eliminammo il Martellago (1-0 e 0-0). Superati i primi due turni incrociammo il Levico Terme: vittoria in casa per 5-3 e rovescio nel centro termale per 2-1. Dopo questo confronto in noi si è fatta strada la convinzione di poter continuare…
Abbiamo affrontato il Brugherio (0-0 a Sedico e 1-1 in Lombardia); poi sotto con l’Albinese. Altro pareggio in casa (0-0) e 1-1 in Val Seriana con il gol personale. Poi iniziò la discesa dello stivale a Lucca (Castelnuovo). Una trasferta molto dura: un doppio 0-0. I rigori furono decisivi e mi presi la responsabilità di calciare quello più delicato. Superati i quarti di finale,la CoppaItaliafaceva sempre più gola…
In semifinale dovevamo scendere in Calabria e invece ci toccò il Venezia. Sbancammo il “Penzo” per 2-1 ( gol di Sommavilla e Mauro De Bon) impattando sullo 0-0 il retour-match in casa.
Il sogno cominciò a concretizzarsi, ma nel concentramento di Lumezzane con l’Audace Partinico Palermo (serie D), il Sesto Fiorentino e il Molfetta (serie D) i pugliesi ci tarparono le ali. In finale il Sesto fiorentino (Promozione) si aggiudicòla Coppa Italia, ma il Sedico, terzo a parimerito con l’Audace, coronò l’impresa e la promozione in serie D. Una stagione da incorniciare la nostra, perché nel superare i turni perdemmo per infortunio parecchi giocatori”.
Ecco il Dream Team di mr. Borsato: Vettoreti, Deon, Donadel, Dall’Anese, Schiocchet, Trevisson, Pizzol, Gallina, De Bon, Fedato, Somavilla, Sacchet, Pocchetto, Biason, Tesser, Tessaro, Fadda, Dal Pont, Colle, Salvador (cannoniere di coppa con 6 reti) e Chiesa. Eravamo 21 ragazzi affiatati e di grande carattere. Una squadra che personalmente ricorderò con un album che sto impostando e donerò alla società che in quegli anni ci ha sostenuto e da lì a poco unì le forze conla Feltrese….

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