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15 maggio 2012

Il calcio ai tempi della crisi. Il futuro non si compra, si costruisce

di Gwynplaine
Sono pessimista. Ne ho viste abbastanza per potermelo permettere. Ne ho viste tante anche quando le cose andavano bene, si spendeva e si spandeva. E la crisi non c’era, perchè vivevamo alla grande. Il Belluno rischiava la Seconda, ma a Sospirolo si giocavano derby infuocati per salire in Prima, e a Longarone, Calalzo, Codissago si sognava in grande. Ho visto morire dal giorno alla notte squadre che avevano lottato per la Coppa Italia dilettanti e che avevano fatto la storia del calcio bellunese. Le ho viste fondersi, confondersi, morire.

Adesso c’è la crisi. Vedo imprese sparire ed imprenditori mollare tutto. Imprenditori che hanno fatto la storia dello sport bellunese. Gente alla quale dire grazie e basta. Non sento più, se non in poche occasioni, parlare di compensi che mi fanno rabbrividire, costretto, come sono nel mio carro di zingaro.
Sentivo, l’altro giorno, in tribuna, i commenti di dirigenti di un’importante squadra veneziana. Parlavano del Venezia: un leone ferito prossimo a riporre la spada, richiudere definitivamente libro, ma stavolta anche le ali. “Come poi chiedere a XXX che ti dia un contributo con la sua azienda che ha decine di operai in cassa integrazione?”. Non resta loro che sognare i russi, davvero. 
Già, come chiedere soldi in giro, quest’estate? Come rifare una squadra, una società? Ne vedremo delle belle, magari non nell’immediato, ma nel medio termine. Attenzione, perché la crisi non  spazza soltanto aziende e risparmi, spazzerà anche squadre e società. A meno che non siano società che hanno saputo e sapranno tenere i piedi per terra, facendosi movimento, mettendo in moto energìe vere, per promuovere uno sport che non richiede soldi ma passione. Che non richiede fuoriclasse che arrivano da chissà dove ma ragazzini da seguire con attenzione e dedizione, costruendo e consolidando il loro, il nostro, futuro, giorno dopo giorno. Perché il futuro non si compra, si costruisce. E perché niente di ciò che avviene fuori dall’ordine naturale delle cose può reggersi e durare nel tempo.

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