Canottieri | Sfrattata e senza soldi: la società dice basta

di Gianluca Da Poian
Sarebbe bello davvero parlare della partita di sabato a Civitanova, l' ultima della stagione regolare prima dei play-off.
Invece potrebbe essere l' ultima partita dell' anno. Già, avete letto bene, potremmo non rivedere più Belsito e co. in campo per la post-season.
Purtroppo sono ben 2 le goccie che hanno fatto traboccare il vaso e hanno portato alla decisione della dirigenza presieduta da Michele Faggioli di sospendere tutte le attività sportive.



Prima di tutto la situazione economica. Vi ricordate che in estate il sindaco Prade aveva promesso 30.000 euro per far sì che la squadra si iscrivesse? Bene attualmente la società ha visto arrivare solo 8.000 euro. Ne mancano ben 22.000, non spiccioli quindi, che se arrivassero, permetterebbero almeno di finire la stagione giocandosi i play-off e nel frattempo cercando un aiuto economico da altri imprenditori. Ma questi soldi non ci sono per niente e allora la società ha detto chiaramente ai giocatori che dopo l' ultima gara a Civitanova saranno liberi. A meno che non decidano di scendere in campo gratis o, appunto, non arrivi qualche aiuto che permetta di salvare una squadra che da più di 10 anni porta il nome di Belluno in giro per l' Italia.
Secondo punto che ha fatto prendere questa drastica decisione alla società è stata la decisione, comunicata via e-mail dalla Sportivamente Belluno, che la Spes Arena sarebbe stata occupata sicuramente fino a oggi e poi forse anche fino al 21. Il tutto per permettere di far giocare la Challeng Cup, non le semifinali play-off. Questo vuol dire che si da precedenza a una squadra che non ha disputato un campionato brillante come ci si aspettava, invece di dare un po' di spazio anche a una squadra al 100per100 bellunese che si sta giocando la serie A. La notizia ha fatto infuriare la dirigenza che ha preso questa decisione.
Ma la protesta dei tanti tifosi della Canottieri si sta già facendo sentire sul web contro soprattutto il sindaco, colpevole di non aver mantenuto la promessa fatta sui soldi. Ora però la speranza è che questi soldi arrivino presto, anche grazie al contributo di qualche imprenditore bellunese.