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03 aprile 2012

26ª Giornata Seconda R by MaPo


Vista dall’alto la Seconda R si è tinta i capelli. Non più il granata è il colore dominante, sostituito da un resistente e solido rossoblu. Fuor di metafora nella ventiseiesima giornata della Seconda R la ZTLL supera il Ponte nelle Alpi portandosi da sola al comando. Un ribaltone impossibile da immaginare fino a pochi mesi fa. La truppa di Signoretto vince all’ultimo respiro contro la Virtus Sernaglia in un finale di partita da infarto al miocardio mentre qualche chilometro più in là il Ponte nelle Alpi non va oltre lo zero a zero in casa contro il Cortina terzultimo in classifica. C’era il sentore certo, ma che lo scatto zumellese arrivasse addirittura prima di Pasqua forse non era in previsione. Perché sarà proprio dopo le ferie che i pontalpini di Pierobon saranno chiamati a far fronte all’inasprimento più antipatico del loro calendario con le trasferte a Barbisano e ad Auronzo. A confronto gli impegni della ZTLL fanno sorridere. La strada è spianata per gli uomini di Signoretto.

È un affare a due? Forse, anche se è troppo rischioso chiamare fuori dalla contesa il Vittsangiacomo. La banda di De Nardi ottiene solo un pari sul terreno del Cappella Maggiore dopo il kappaò interno nello scontro diretto contro la ZTLL di domenica scorsa, e scende a meno quattro dal vertice della classifica. È il coefficiente non altissimo di difficoltà del calendario a tenere in corsa i trevigiani.
È solo un punto sotto, ma forse il Barbisano può dire addio ad ambizioni di vertice. Il secco 3-0 con cui lascia lo Zandegiacomo di Auronzo è una condanna. La truppa di Ben è mortifera nell’annientare i trevigiani di Casagrande e si riprende il quinto posto a solo due punti dai rivali di giornata. Continua l’avvicendamento con il Cadore che torna alle vecchie abitudini facendosi piegare dal Castion che continua la sua marcia verso la salvezza mettendo in piedi la terza vittoria consecutiva. I verdi sono a più tre sul Cappella Maggiore e credono sempre di più in loro stessi, mentre i cadorini finiscono in nove e senza mister per l’ennesima volta nella stagione. In tal senso è determinante il “contributo” dell’ennesima indecente condotta del Signor Borghetto di Treviso.
Con la sconfitta di Mel perdono quota le ambizioni della Virtus Sernaglia che scende a meno quattro dai galletti e dal quinto posto.
Nella sfida della terra di mezzo la Fulgor Farra, seppur molto rimaneggiata, mette sotto di misura il Sarmede e sale a trentasei punti. La salvezza è affare fatto, anche se a bassa voce c’è la possibilità di pronunciare un meno cinque dalla zona play-off che non è del tutto fuori luogo per una rosa di tal spessore.
Per la lotta salvezza si conosce già delle vicissitudini di Castion e Cappella Maggiore, rispettivamente undicesima e dodicesima, mentre la decima, il Tarzo Revine Lago, schianta uno Schiara che non ha più nulla da dire e guadagna un incantevole più quattro sul Cappella Maggiore.
Non è spacciato il Comelico anche se i punti da recuperare sul Castion restano sei. I verdi di Magistro rimandano al mittente il Coi de Pera allo stesso modo con cui avevano inchiodato l’Auronzo sette giorni prima, ovvero con un rigore nel finale di Maurizio Pellegrina, una manna dal cielo per le sorti dei comeliani.
Coi de Pera sempre penultimo, mentre tre punti sopra c’è un Cortina che sforna cenni di ripresa in vista dei play-out.

Matchday twenty-six ai raggi X
Z.T.L.L. Sinistra Piave (48) – Virtus Sernaglia (37) 2-1.
Tuona un temporale a lampi rossoblu sulla Seconda R. Dopo cinque mesi la ZTLL si riprende di forza la vetta della classifica e lancia un chiaro segnale al resto della truppa. È una di quelle partite che segnano in maniera indelebile il presente e il futuro di una stagione. Uno di quei match voluti dal fato che indirizzano in maniera precisa ogni tipo di previsione per il rimanente da giocarsi. Il finale ne è l’esplicazione più concreta. Al 93’ il punteggio è di uno a uno e il trevigiano Bressan sfrutta un errore della difesa zumellese per involarsi indisturbato verso la porta rossoblu. Potrebbe essere il pallone ammazza speranze per la ZTLL, invece gli dei del calcio vogliono che il portiere migliore del campionato compia l’intervento dell’anno per importanza e spessore. Dunque Mattia Capraro, il proprietario dei guantoni in questione, rilancia. Palla al limite per N’diaye che la scaglia alle spalle di Bianco: a Mel è gioia infinita. Il Ponte è dietro e davanti c’è un’autostrada dritta dritta verso la Prima Categoria. Gli dei del calcio hanno detto la loro, ora il destino è solo nelle mani del gruppo di Alex Signoretto. Può recriminare la Virtus Sernaglia, contro la sfortuna e contro una direzione di gara non proprio a loro vantaggio, ma ora c’è da fare i conti con la realtà che dice settimo posto a meno quattro dai play-off. La parola fine non è scritta, ma l’inchiostro è bello che pronto. L’amarezza è grande nell’ambiente, a partire da coach Merlo, ma a Farra di Soligo non è ancora arrivato il momento per arrendersi. Fino a che c’è uno spiraglio di speranza si deve lottare, come del resto hanno fatto i trevigiani sul campo di Mel. Non era facile rientrare in partita dopo essere andati sotto dopo soli 7’ per il gol di Nicola Iannuzzi, la Virtus ci riesce con la splendida punizione di De Faveri poco prima nell’intervallo. Poi la ripresa è storia già narrata. Storia, infatti. Quella che proseguirà subito dopo Pasqua con la trasferta sul campo dello Schiara, quella che a Mel tutti vogliano scrivere con un finale di campionato da autore.
Ponte nelle Alpi (47) – Cortina (23) 0-0.
La caduta dal trono. L’evento non è una sorpresa assoluta, lo è invece il fatto che a provocarla sia il Cortina, storicamente di animo battagliero certo, ma non di certo avversaria di spessore nemmeno paragonabile a quello dei pontalpini.  Gli ampezzani strappano di volontà un punto dall’Orzes che non comporta alcun miglioramento nella loro classifica, ma che fa tanto bene al morale di un gruppo che sta vivendo una delle stagioni più sfortunate di sempre. Il Ponte nelle Alpi può recriminare su un presunto rigore non concesso, ma deve prima di tutto rimproverare se stesso per non essere mai riuscito a mettere in piedi l’accelerazione giusta per scardinare la difesa di mister Francesco Gioioso. La perdita del primato è conseguenza di un periodo non positivo per la truppa di Charly Pierobon, in grado di infilare solo un successo nelle ultime cinque e facendosi rimontare qualcosa come nove punti in quattro partita dalla ZTLL. È un crollo quello dei granata, non evidente perché costellato di pareggi, ma lento e inesorabile. All’Orzes si spera che sia destinato a fermarsi qui, ma sguardi distaccati e realistici dicono che sarà dura fare la differenza in due trasferte come quella di Barbisano e quella di Auronzo. In questi due passaggi era collocato il possibili, probabile sorpasso in vetta. Di fatto lo stesso sorpasso è arrivato prima e potrebbe essere letale per le ambizioni granata. Il Cortina si prende una bella iniezione di fiducia anche se la salvezza diretta è irraggiungibile a meno nove dal Castion. L’obbiettivo è arrivare davanti al Comelico e dunque al quartultimo posto per giocarsi i play-out con tutti i vantaggi che fornisce l’arrivarci avendo disputato la regular season migliore rispetto al diretto avversario. Il prossimo impegno è la partita interna con l’arrembante Fulgor Farra.
Cappella Maggiore (28) – Vittsangiacomo (44) 0-0.
Nulla di fatto. Si addensavano tematiche di entrambi i lati della classifica, ma lo zero a zero non incrementa di certo le possibilità di Cappella Maggiore e Vitt di raggiungere i rispettivi obbiettivi. I padroni di casa perdono due punti dal Castion che ora è a più tre, mentre il Vitt ne perde uno dalla vetta, ora distante quattro punti. Doveva essere la partita della riscossa per l’una o per l’altra squadra, invece la paura ha prevalso. Nessuna rete e spettacolo non certo da ricordare. La compagine di Domenico Del Puppo veniva dalla sconfitta in terra cadorina che era costata l’ingresso nella zona play-out, mentre il Vitt era stato piegato in casa dalla ZTLL per un risultato che metteva già in serio dubbio le possibilità di primato dei trevigiani. Ora le ultime speranze di Mirco De Nardi e dei suoi uomini sono riposte nel calendario favorevole, o almeno molto più favorevole rispetto a Ponte e Barbisano. Non però rispetto a quella ZTLL che sembra la prescelta dalla stelle per il successo finale. È comunque un calendario che mette al sicuro almeno il biglietto per la post-season che a livello di classifica non appare affare fatto. Il Cadore è a meno quattro, anche se comunque in mezzo ci sono Barbisano e Auronzo che devono vedersela ancora con avversarie di primissimo livello e che devono ancora incrociarsi tra di loro. Certo è che al Vitt serve un cambio di marcia nell’immediato. Se si vuole guardare ancora in alto occorre un cammino quasi senza macchie. Possibile se si fa eccezione della trasferta all’ultima giornata in casa del Cadore, ma occorre il miglior Vittsangiacomo a partire dal non scontato match interno contro l’indemoniato Castion. Il Cappella spera proprio nel Vitt per fermare la corsa dei verdi del Nevegal, anche se farebbe meglio prima a preoccuparsi per la propria trasferta sull’ostico terreno della Virtus Sernaglia.
Auronzo (41) – Barbisano Eclisse (43) 3-0.
È mastodontico il successo dei galletti in questo pesante scontro diretto tra i piani alti della classifica. Tre a zero senza ombra di dubbio. Le firme sono di un ritrovato Leano Martinig, autore di una doppietta, e del bomber Alex Soravia. Tutte nel primo tempo dopo che il Barbisano aveva cominciato a tutta birra per provare a spaventare i padroni di casa. Poi però l’eurogol di Martinig funge da pietra miliare per il cammino del match. È l’episodio che sconvolge la trama della gara che da lì in poi vede un’unica protagonista, ed è la compagine vestita in rossoblu. Il Barbisano compie forse l’errore di difendere troppo alto, portando all’estremo la tattica del fuorigioco, non l’ideale per far fronte all’offuscamento susseguente al primo gol del centrocampista di Enrico Ben. La trappola degli ospiti cede poco dopo quando Soravia si invola verso la porta e viene atterrato in area da Nardi. Martinig raddoppia, poi nel finale di tempo l’invenzione di De Villa manda in porta Soravia per il tre a zero definitivo. L’Auronzo si intasca un successo netto, pulito, da grande squadra. Sono tre punti che permettono di rientrare nelle prime cinque (spettacolare il duello per ora a distanza con il Cadore) e che consentono di vedere il Barbisano a soli due punti di distacco (Vitt a tre). Si aprono scenari importanti che fanno ben sperare la Val d’Ansiei dopo l’inaspettato botto nel derby con il Comelico. È una reazione valida quella dei galletti che si lanciano, sperando che sia la volta buona, verso la post-season. Quello inferto al Barbisano è un colpo durissimo. I trevigiani di Casagrande sono in fase di leggero calo, un calo che potrebbe costare caro perché la sesta, il Cadore, è a soli tre punti. La lotta per un posto nei play-off è esaltante perché c’è ancora in programma in superderby tra Auronzo e Cadore e Barbisano-Cadore. Intanto dopo Pasqua l’Auronzo andrà a far visita al Coi de Pera, mentre il Barbisano riceverà niente meno che il Ponte nelle Alpi per una partita verità.
Castion (31) – 1919 Cadore (40) 3-1.
Mille tematiche per una partita vibrante, nervosa, esagitata, incisiva per la classifica. L’aspetto più rilevante è per distacco il violento successo del Castion che corre forte e a testa alta verso la salvezza. Ci voleva una prestazione sopra le righe per battere anche il Cadore, e questa prestazione è arrivata. I verdi sembrano posseduti, andando a pressare a tutto campo senza sbagliare quasi niente. È la forza che possiedono tutte le squadre che lottano per salvarsi nelle ultimi giornate di campionato. Con il coltello tra i denti gli uomini di Salvador ottengono il terzo successo consecutivo dopo i due guadagnati nei due scontri diretti con Comelico e Coi, e il quarto risultato utile consecutivo se aggiungiamo il pari precedente con l’Auronzo. È un qualcosa di magico che guido la compagine di verde vestita. Merito a Salvador che ha fatto guadagnare il gruppo in fiducia, grinta e aggressività, ma anche merito di un gruppo che ha saputo rialzarsi in maniera magistrale dopo lo 0-5 di Cappella Maggiore. Ora lo stesso Cappella Maggiore è tre punti sotto, ed è questo il dato che conta anche se il cammino è ancora lunghissimo, a cominciare dalla prossima proibitiva trasferta di San Giacomo di Veglia. Le reti del trionfo sono di Manzi, Biz e Robassa dopo che il primo tempo era terminato sull’uno pari per la superba punizione di Jhon De Silvestro. Dunque arriviamo alle tematiche cadorine, alle molteplici tematiche cadorine. Punto uno: la classifica. L’Auronzo è passato di nuovo, ma è il male minore perché c’è tempo per recuperare visto che lo svantaggio è di un punto (e meno tre dal Barbisano). Poi c’è il resto, la vecchia storia delle espulsioni e di un Cadore che perde la testa quando non vince. Rossi a De Silvestro e De Villa più la cacciata di mister Liguori. L’esecuzione è opera del solito noto: il signor Borghetto della sezione di Treviso. Tre volte ha incrociato il Cadore e tre volte è accaduto questo. Inutile proseguire perché portare una persona come Mario Liguori ad entrare in campo per un faccia a faccia con il direttore di gare significa che davvero il limite è stato superato, e di un bel po’. Però adesso il Cadore deve fare i conti con un elenco squalifiche molto simile ad un bollettino di guerra. Per il derby con il Comelico sarà emergenza assoluta. In ogni caso la giovane truppa cadorina deve limitare questi atteggiamenti.
Fulgor Farra d’Alpago (36) – Calcio Sarmede (33) 1-0.
Simone Padovan porta la Fulgor Farra a meno cinque dai play-off. Si può riassumere anche così questo successo alpagoto che rappresenta l’ottavo risultato utile consecutivo. Si può riassumere anche in tanti altri modi certo, a partire dal fatto che con questi tre punti la questione salvezza è chiusa, tanto per passare dall’altro lato della medaglia. Però visto quello che sta facendo la Fulgor è necessario tenerla in considerazione per la parte nobile della classifica, ricordando la qualità in dote alla squadra del Bortolo Canevini. La collaborazione De Bona-Mognol sta dando i suoi frutti e il Sarmede è stato sconfitto con una squadra piena di defezioni, soprattutto in mezzo al campo. E il Sarmede prima del fischio d’inizio aveva gli stessi punti in classifica e viveva un momento molto positivo. Con questi presupposti è necessario ora che il gruppo guardi verso l’alto, senza fare troppi calcoli, ma cercando di vincere più partite possibile. Il Sarmede perde per un errore del suo portiere che comunque poi si fa perdonare andando a respingere la conclusione dagli undici metri di Zoppè. Con questa sconfitta i trevigiani non posso più sognare, ma l’esito infausto non può negare i risultati positivi ottenuti fino adesso. Sicuramente la squadra di Da Frè adesso deve pensare di fare qualche punto ancora per mettersi al sicuro definitivamente, ma il compito è alla portata del Sarmede che la domenica dopo Pasqua riceverà il Tarzo che poggia un punto più in basso. È una gara decisiva per mettere le cose in chiaro. La Fulgor invece proverà a fare risultato anche a Cortina.
Tarzo Revine Lago (32) – Schiara (12) 6-0.
Passeggia il Tarzo Revine Lago. Lo Schiara ormai è inerme. Senza determinazione e motivazioni i gialloneri si sono lasciati andare, il penultimo posto non è più una speranza, la Terza è una realtà. I trevigiani invece di motivazioni ne avevano dopo gli ultimi risultati negativi che avevano di nuovo minacciosamente avvicinato la zona play-out. Non poteva sbagliare la compagine di Adriano Poser ed è scesa in campo concentrata dal primo minuto. Le personalità di spicco in rosa fanno la differenza. Uliano fa doppietta e soprattutto Tery Andreolla mette a segno un poker mostruoso. Il Tarzo si alza a più quattro sul Cappella Maggiore e riacquista un po’ di tranquillità. La prossima gara è un trasferta, a Sarmede, lì si che sarà decisivo. Chi vince è probabilmente salvo però il Tarzo partirà nettamente sfavorito. Certo è che con un potenziale offensivo di questa portata i trevigiani possono sempre cercare di mettere a segno il colpaccio. Peccato che dietro i trevigiani non siano mai riusciti a trovare l’equilibrio giusto. Lo Schiara ospiterà la ZTLL per un testa coda che è già scritto e vidimato.
Comelico (25) – Coi de Pera (20) 1-0.
È un déjà-vu. Come sette giorni prima con l’Auronzo, il Comelico vince uno a zero con un rigore di Pellegrina nel finale di match. Seconda vittoria consecutiva per gli uomini di Guido Magistro che conservano dunque la speranza di evitare i play-out. Sono tre punti fondamentali per il Comelico che intanto conquista una posizione di rilievo nella griglia dei play-out, ma che si mantiene a meno sei dal Castion, l’ultima a salvarsi direttamente. La possibilità di un’incredibile rimonta ci sono ancora, anche se la riuscita dell’impresa sarebbe una specie di miracolo. Giusto provarci fino in fondo con questo spirito perché alcuni giocatori in rosa che fanno la differenza ci sono, su tutti Maurizio Pellegrina che con le sue doti sta esaltando il pubblico comeliano. Dopo Pasqua c’è il derby con il Cadore a Calalzo. CI sarà da colmare un divario tecnico enorme, ma la compagine di Liguori sarà decimata dalle squalifiche e i verdi saranno ricolmi di motivazioni. Non ci sarà Grandeliis espulso per bestemmia, ma il Comelico ci sarà eccome. Il Coi de Pera azzera in modo ufficiale le speranze da salvezza e, peggio, rimane al penultimo posto a meno due dal Cortina. Una brutta posizione in vista dei play-out dopo due sconfitte in due scontri diretti. Anche se è vero che nelle ultime due stagioni le penultime sono sempre riuscite a salvarsi. Ma non ci si può fermare qui perché ora l’avversaria dei pontalpini di De Biasi sarebbe il Cappella Maggiore che ha 28 punti, a più otto. Se lo svantaggio incrementa fino a più dieci il play-out non si giocherà e i trevigiani di Del Puppo sarebbero salvi senza giocare, mentre il Coi sarebbe al turno successivo dal quale occorreranno due vittorie per salvarsi. Il 15 aprile la truppa di De Biasi ospiterà l’Auronzo.

Classifica marcatori
20: N’diaye (ZTLL);
16: Gerlin (Virtus Sernaglia);
15: Andreolla (Tarzo);
14: Mazzer (Vittsangiacomo), Uliana (Tarzo);
12: Costan (Comelico), Zoppè (Fulgor Farra);
10: Bombassei (Auronzo);
9: Bressan (Virtus Sernaglia);
8: Piai (Barbisano), Pin (Sarmede), De Col (Ponte nelle Alpi), Simoni (Virtus Sernaglia), L. Bortot, Caneve (Castion), Salvador (ZTLL);
7: Laurenti, Dal Cin (Cappella Maggiore), Viel (Ponte nelle Alpi), Iannuzzi (ZTLL), Soravia (Auronzo), De Luca (Sarmede);
6: Robassa (Castion), A. Talamini (Cortina), Damato (Barbisano), Fontana (Schiara), Romdhani, G. De Silvestro (Cadore), L. Bortot (Coi de Pera);
5: Grava (Cappella Maggiore), F. Bortot (Coi de Pera), Bortot (Virtus Sernaglia), Antoniazzi, Codogno (Barbisano), E. Dal Cin (Sarmede), Martinig (Auronzo), Collodel (Vittsangiacomo), Lo Deserto (Cortina), Pellegrina (Comelico), Sovilla (Ponte nelle Alpi);
4: Leiballi (Sarmede), De Candido (Comelico), Del Puppo (Cappella Maggiore), De Min (Ponte nelle Alpi), Giacomelli (Cadore), Santer (Cortina), Franzolin (Schiara), S. Padovan (Fulgor Farra);
3: Polese, Rimoldi (Cortina), Marchesini (Comelico), Frescura, Tremonti, Iannacone (Cadore), Corona (Fulgor Farra), Balest, Lotto, Della Vecchia (Coi de Pera), De Col, Cibien (Fulgor Farra), Da Grava, Bounafaa (Tarzo), Mattiuzzi, Vienna, Tomasella (Vittsangiacomo), Biz (Castion), Favero, Jakhane (Virtus Sernaglia), Moret (Cappella Maggiore), Venturato (Sarmede), De Mattia (Auronzo);
2: Pitarevic, Da Corte (Auronzo), Vettoretti (Barbisano), Sinigaglia, Alpago, Camporese, Gaiot, Goridan (Tarzo), Sommacal, Silvestri (Castion), Ortolan, Dall’anese (Vittsangiacomo), Lazzaretti (Ponte nelle Alpi), D. Fontana (Comelico), P. Baratto (Schiara), Stella, De Faveri (Virtus Sernaglia), Casagrande, Buttignol, Ferri (Cappella Maggiore), Sella, Saviane (Fulgor Farra), N. Gaspari (Cortina), Ben, Brancher (ZTLL), Vidal (Barbisano), Riva, Ale. Lauro, De Bernardin, Cruzzola (Cadore), Stò (Coi de Pera);
1: Vendramini, Armelin, Guizzo (Barbisano), Cervo, De Min, I. Giozet, L. Giozet, Lazzarotto, Sandoni, De Paoli, Merella (Schiara), Maddalin, Cirigliano, Corea, Bergagnin, M. De Martin, R. Zandonella (Comelico), Vettorel, Pra Mio, Pierobon, Simonetti, D. Mares (Ponte nelle Alpi), De Villa, F. De Silvestro, Tiric (Cadore), Sarton, Galli, L. Balbinot (Tarzo), Chittaro, Bernard, Isotton, Fontanive (ZTLL), De Mario, De Villa, Mario, Laguna (Auronzo), Landi, Piol, Stefani, De Min, Manzi (Castion), Lot, D’abramo, De Luca, Dal Bo, Cagnato, Poldelmengo (Vittsangiacomo), De Piccoli, Costa, Bortoluzzi, Peterle (Fulgor Farra), Caravetta, Boldrin, De Col, Viotto (Cortina), Tres, Zanette (Sarmede), Savasta, Bonanni, Falso (Coi de Pera), Nardi, Pizzol (Cappella Maggiore), Pavan, Nardi (Virtus Sernaglia);

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