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30 marzo 2012

STRANI INCROCI


(Mattia Capraro). Domenica a Pagogna di Mel il big match Zt – Virtus Sernaglia per una compagine rossoblu che ha dato prova di essere ritornata in auge dopo un inverno stentato, che tagliava fuori dalla corsa al titolo e, in alcuni frangenti, metteva in serio dubbio pure la zona play off. Domenica anche Ponte Nelle Alpi – Cortina, derby delicato per entrambe vista la posizione in graduatoria degli ampezzani e la voglia di allungare sulle inseguitrici per i granata che comandano in vetta. Strani incroci. Cortina – Ponte Nelle Alpi di due anni fa sancì la fine delle speranze play off per l’allora compagine guidata da Da Boit, che subì un clamoroso 2 a 1 in quel di Calalzo con doppietta del solito Lodeserto, guarda a caso su punizione e guarda a caso chi c’era a piegare la schiena nel sacco. Strani incroci anche a Mel tra due giorni. Prandini, oggi portiere della Virtus Sernaglia, un anno orsono compagno di avventure e sventure a Cison di Valmarino e Marco Mognon, oggi capitano e trascinatore dei trevigiani, un anno fa capitano e trascinatore della squadra della Pedemontana, vittoriosa nei play off validi per la Prima Categoria contro la Marenese. Momenti indimenticabili davvero. Due amici, due ex compagni di spogliatoio a cui devo molto per una passata stagione da incorniciare, ma anche due avversari per 90 minuti a cui non devo o non dovrei regalar nulla, perché mai come domenica prossima, in Sinistra Piave, si torna a respirare aria di calcio che conta, seppur dilettantistico o “goliardico” com’è, a detta di molti, la Seconda Categoria. Tutti ci possono giocare, ma chi lo afferma o non ci ha giocato o non ce la fa più…
Strani incroci anche perché sono passati ormai tre anni quando si chiuse la personale trattativa col Ponte Nelle Alpi dell’allora Ds Antonio Greco, che ebbe la meglio sulla Virtus Csm di Farra di Soligo dell’allora mister Del Puppo, oggi in panchina a Cappella Maggiore. Strani incroci poi perché la Zt spense le speranze play off della passata stagione in Cadore, stesso campo di quel Cortina – Ponte Nelle Alpi e strani incroci perché, proprio col Cadore, due settimane orsono, è cambiata nuovamente la prospettiva e gli obiettivi del team di Mel.-Trichiana, oggi a un punto dalla capolista, ma assediata dalle altre posizioni play off e da un sesto posto ancora in bilico e “a disposizione” di tutti. Strani incroci perché a Barbisano, in porta, c’è il Signor De Marchi, ex Cisonese due anni fa, il Sig. Padoin e il Sig. Saccon, ex Cisonesi nel passato torneo di Prima Categoria. E poi, a Vitt San Giacomo c’è il maestro Tamburlin, l’ultimo portiere ad aver vinto qualcosa in maglia rossoblu e, quest’anno, due volte piegato dai ragazzi blaugrana vestiti. Strani incroci perché proprio con la Virtus Csm che fu, oggi Virtus Sernaglia, ho sempre perso, sia con la Zt, sia con la Plavis, sia con il Lentiai, sia col Ponte Nelle Alpi; solo una volta, proprio nel 2008, in maglia Plavis, sono riuscito a spuntarla con il compagno Chittaro e il compagno Uberti, oggi entrambi di rossoblu tinti. Toccata dovuta! Strani incroci perché sono ancora sei gli “incroci” da qui al verdetto finale o quasi finale e perché, oltre alla difficile partita di domenica, ve ne sono altre cinque, tutte ostiche, ma una su tutte preoccupa il sottoscritto più delle altre: quella con il Cappella Maggiore, che stenta a stare a galla, la cui classifica piange da troppo tempo e, per quanto visto all’andata, a cui risulta tutt’altro che consona la posizione occupata in classifica. In panchina nero verde poi, quel Del Puppo dalle tante bicchierate Soligotte in compagnia della Virtus Csm di allora, di bomber Puppetti & C. Il calcio non è matematica, ma neppure casualità. La spunterà, sia in testa, che in coda, chi ne avrà dentro di più, chi penserà meno alla goliardia della Seconda Categoria, chi troverà gli stimoli vincenti nell’impegno profuso in una stagione, alla polvere mangiata dei campi sabbiosi di questi giorni, alla fatica del fare un gol e dalla fatica a rialzarsi dopo un errore. Non vincerà il più forte, ma vincerà, come sempre, chi sbaglia meno e gli incroci, casuali o no, sono ancora tanti nella breve, ma tortuosa strada che conduce al 6 Maggio.

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