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29 marzo 2012

DOPPIETTA…la rubrica delle interviste doppie di calciobellunese

FABIO DE FILIPPO (Cavarzano) VS (San Giorgio) SEBASTIANO SOMMACAL

Di nuovo giovedì e di nuovo tempo di “Doppietta”. Domenica primo aprile, il calendario del calcio bellunese ci riserverebbe una serie di derby da imbarazzo della scelta: non ce ne voglia Limana-Alpago per la Prima, non ce ne vogliano nemmeno le sei di Seconda coinvolte nei 3 scontri tutti bellunesi, tanto meno le numerosissime della Terza…arriveremo anche da voi! Credo però che nessuno possa biasimarci se per questa settimana stendiamo il tappeto rosso al derby della 26esima giornata del campionato di Promozione girone D: Cavarzano-San Giorgio. E l’imbarazzo della scelta ci sarebbe stato anche nella pesca degli intervistati, contando ciascuna formazione una serie di ex da snocciolare sulle dita di due mani. La decisione però è caduta sui due elementi per i quali questo derby è uno scontro diretto fra ex compagni di squadra fino a qualche mese fa, quando entrambi hanno lasciato la casacca gialloblù per approdare l’uno a Camp de Nogher e l’altro alla Corte dei Draghi di Libano: Fabio De Filippo VS Sebastiano Sommacal. 

Mini presentazione per introdurvi al “grande pubblico”, considerato che siete entrambi giovani e, se si può definirvi così, “prodotti del vivaio gialloblu”…ora continuate voi: età, ruolo e caratteristiche! 
FABIO: Nato il 18 novembre 1993, ho 18 anni, gioco centrocampista centrale e sono un giocatore sia di rottura sia di costruzione e, all’occorrenza, anche difensore centrale. 
SEBASTIANO: Nato il 19 novembre 1992 e quindi quasi 20enne, difensore centrale. Nonostante 185 cm, non impeccabile nei colpi di testa, mi considero un discreto giocatore, ma soprattutto con un sacco di cose da imparare...ma proprio tante!! 

Come abbiamo detto in apertura, entrambi siete approdati nelle vostre attuali squadre dopo aver iniziato il campionato in rosa nella Prima Squadra del Belluno: quali sono state le differenze che avete trovato più sostanziali nel salto di categoria, sia a livello di gioco che di ambiente (orari, compagni, ecc.ecc.) ? 
FABIO: La differenza più sostanziale, oltre allo spostamento dell’orario di inizio degli allenamenti dalle 14.15 alle 19, è stata la riduzione da 4 a 3 sedute settimanali. L’ambiente che ho trovato è molto professionale ed il gruppo consolidato e disponibile. Nel campionato di Promozione, inferiore dal punto di vista tecnico e fisico rispetto a quello di Serie D, ho incontrato giocatori esperti che hanno giocato anche in categorie superiori e da cui cerco di imparare. Colgo l’occasione per ringraziare Mister Lauria, che da subito mi ha dato fiducia, ed il pubblico, che mi sostiene ogni partita. 
SEBASTIANO: Inizialmente direi l'orario degli allenamenti, dato che a Belluno ci allenavamo il primo pomeriggio, mentre a Libano alle 19, e a dicembre questi cambiamenti li sentivi perchè appena andava via il sole la temperatura scendeva parecchio. Parlando del gioco, in promozione trovi giocatori verso fine carriera che hanno masticato calcio anche a livelli superiori e che quindi sono imprevedibili e con tantissima esperienza, che spesso ti mettono in difficoltà e da cui impari tantissimo giocandoci contro. Se poi hai una squadra e una società come il San Giorgio alle spalle, che ti sprona continuamente, che ti stimola a fare meglio e che ti aiuta nei momenti di difficoltà, tutto il gioco lo affronti con maggiore serenità. Con queste parole credo di avere riassunto la positiva situazione che ho trovato e che sto vivendo grazie alla grande possibilità che mi ha dato la società biancorossa. 

Ovviamente, essendo arrivati in questo campionato “in medias res”, non vi posso chiedere di fare un bilancio fin qui, ma sicuramente la vostra opinione può essere la più obiettiva nel valutare quelle che sono state le impressioni riguardo il valore aggiunto e il difetto più penalizzante delle vostre rispettive formazioni? 
FABIO: Già dalla prima partita che ho giocato con il Cavarzano ho capito che la forza di questa squadra stava nella coesione del gruppo, nella capacità di non mollare mai e nella qualità del gioco, che poggia anche su individualità di buon livello. Il difetto più penalizzante è quello di non capitalizzare al meglio il grande numero di occasioni da rete che ci capitano ogni partita. 
SEBASTIANO: Mi sono reso conto subito che la squadra c'era ed era vivace e in grado di meritare una posizione più alta in classifica (la prima partita che ho visto era San Giorgio-Nervesa 2-0, gran partita contro la seconda in classifica), sopratutto quando gioca contro squadre di livello. La compattezza e lo stimolo di fare bene ci porta a maggiore concentrazione, che forse perdiamo nelle partite considerate sulla carta "più semplici". Questo è forse lo scalino che dobbiamo riuscire a superare, ma ci stiamo lavorando bene. 

Ma torniamo allo scontro di questa domenica: è la vostra “prima volta” in un derby bellunese…come lo state vivendo voi e come lo sta preparando la squadra in questa settimana? 
FABIO: Sicuramente quella contro il San Giorgio non è una partita come tutte le altre ed è di fondamentale importanza in chiave salvezza. Cerco di non pensarci troppo e di stemprare la tensione, anche se non è facile prima di gare di questo tipo. Ho visto i miei compagni concentrati come sempre, con la solita voglia di fare e con la consapevolezza di essere più forti di ogni avversario. 
SEBASTIANO: Lo sto vivendo come vivo normalmente la settimana, vale a dire con la consapevolezza che sarà una partita importante come tutte le altre, da affrontare con serenità, convinzione e voglia di far bene. 

E finalmente arriviamo alla domanda immancabile delle nostre interviste doppie: siete stati compagni di squadra fino a pochi mesi fa, quindi vi conoscete bene per poterci dare una risposta esaustiva! Pregi e difetti dell’altro, sia in veste di giocatore che in borghese! 
FABIO: Sebastiano è molto forte fisicamente, ha personalità ed uno spiccato senso della posizione, caratteristica di grande importanza per un difensore centrale. Fuori dal campo, è simpatico e disponibile. L’unico aspetto su cui deve lavorare è quello tecnico, dove può migliorare ancora molto. 
SEBASTIANO: Credo che Fabio sia un ottimo giocatore, ha fisico, è bravo di testa, intelligente e con grandi doti tecniche. L'unica cosa che forse gli manca è la cosiddetta "cattiveria" (a livello sportivo ovviamente) che può trovare solo accumulando minuti in partita (e questo lo sa perchè gliel'ho detto spesso). 

Siete i nostri due primi ospiti fuoriquota, il cui argomento è stato più volte oggetto di discussione nel nostro blog, ultimo pure il sondaggio riguardo l’opportunità dell’obbligo di farvi giocare anche in altre categorie. Voglio chiederlo a voi che lo vivete da dentro: cosa ne pensate personalmente della regola dei fuoriquota? E’ veramente un’opportunità di visibilità per voi o una penalizzazione nell’essere costretti ad adeguarvi a “tappare i buchi” in quei ruoli standard? 
FABIO: Secondo me la regola dei fuoriquota è necessaria anche se forse dovrebbe essere meno vincolante e un po’ più flessibile. Questa regola permette ai giovani di ritagliarsi uno spazio in prima squadra ed è sicuramente un’opportunità di visibilità che ci permette di maturare e guadagnare esperienza, ma soprattutto ci stimola ad impegnarci e a fare sempre meglio. 
SEBASTIANO: P.S. in serie D sarei fuoriquota ma in promozione non sono più fuoriquota! Credo che questa sia una regola corretta, perchè permette appunto ai giovani di mettersi più in mostra in prima squadra, facendoli maturare più in fretta. E' anche vero che forse sono impiegati spesso negli stessi ruoli, ma non credo che per questo debbano essere considerati "tappabuchi", anzi, in questo modo hanno la possibilità di imparare ruoli e movimenti nuovi e quindi diventare completi e avere più possibilità di giocare nella loro carriera, sapendo ricoprire più ruoli e quindi avendo un "curriculum" più vario. 

Penultima domanda, anche se per voi non si parla sicuramente di un rewind troppo indietro nel tempo: i vostri modelli calcistici e le persone che avete avuto modo di conoscere attraverso il calcio (dirigenti, allenatori, compagni…) e che vi hanno dato quel qualcosa in più per la vostra formazione. 
FABIO: Nel mio percorso calcistico ho conosciuto vari allenatori , dirigenti e giocatori che sono stati importanti per la mia crescita, sia come calciatore che come persona. Vorrei nominarli tutti ma credo che meriti una citazione particolare Mister Raschi che mi ha portato a Belluno giovanissimo e che mi ha fatto esordire in serie D lo scorso anno. Apprezzo di lui la personalità e la serietà che trasmette. Voglio nominare anche il Direttore Sportivo dell’A.C. Belluno 1905 Roberto Pavan che settimanalmente mi stimola e mi sostiene anche adesso che sono un giocatore del Cavarzano! 
SEBASTIANO: Sicuramente tutti i compagni che ho avuto a Belluno e che ho ora al San Giorgio, poichè tutti hanno qualcosa da insegnarti e non si finisce mai di imparare. Poi forse a Belluno ho imparato qualcosa in più giocando con giocatori di un certo livello come Brustolon, Bono, Cresta, Furlan e Mosca, che hanno anche giocato in categorie superiori e che quindi hanno un'esperienza infinita. Come allenatori sono stato fortunato e devo dire che mi sono trovato sempre bene con chi ho avuto, un grazie particolare lo faccio a Renzo Groppello che mi ha permesso di esordire in serie D due anni fa. Infine vorrei ricordare Danilo De Giuliani, grande uomo non solo a livello calcistico ma sopratutto come persona a cui ero molto legato e che mi manca molto. 

Ultimissima e poi vi salutiamo: siete giovani e avete tutte le carte in regola (nonché il diritto!) di aspettarvi e sognare il meglio per gli anni a venire…potendo boicottare la palla di cristallo, cosa vorreste riservare al vostro futuro calcistico? 
FABIO: La mia più grande aspirazione è quella di diventare un giocatore professionista e per raggiungere quest’obiettivo ci metterò tutto l’impegno possibile. Infine di giocare a calcio per molti altri anni e, magari, di riuscire a laurearmi. 
SEBASTIANO: Magari pochi infortuni e giocare anche più in alto. 

Grazie ragazzi! Un in bocca al lupo per domenica e fatevi valere! 
FABIO: Grazie dell’opportunità. Colgo l’occasione per augurare a Sebastiano di fare grandi partite, magari non partendo da questa ma dalla prossima domenica! Ciao! 
SEBASTIANO: Crepi, grazie a voi!

N.D.A. Inutile precisazione, l'ammissione di avere una predilezione nei confronti dei giovani calciatori per deformazione familiare!!! Un grazie di cuore quindi a Seba e Fabione che, diciamolo pure, fra scuola, studio, allenamenti e un "minimo" di vita sociale, sono riusciti a ritagliarsi un po' di tempo anche per noi!!! Siete da premiare tutti, lo sosterrò sempre!!!;-) Un abbraccio e in bocca al lupo per tutto!!!

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